L?anoressia pone una questione etica, nella misura in cui espone il soggetto a dilemmi fra pulsioni di crescita e desiderio di perfezione, tra difesa della vita e ricerca d?emancipazione, tra un insaziabile bisogno di relazioni e la cura di un?autonomia narcisistica. Il rifiuto del cibo esprime l?incerta reazione adolescenziale alle sorprendenti esperienze della pubert, in cui emergono possibilit promettenti e sviluppi minacciosi. Imbrigliato in una situazione-limite e assediato da rischiosi conflitti di senso, chi soffre di disturbi alimentari elabora una propria visione del mondo e insegue un ideale normativo, giustifica le proprie valutazioni morali e difende una certa immagine di bene e di salute. Il volume delinea l?organizzazione valoriale che ruota attorno alla paura di aumentare di peso, svolgendo una serie d?indagini preliminari: l?analisi delle opzioni morali veicolate indirettamente dalla psicoterapia e dalla psichiatria, le narrazioni mitiche che influiscono sulle cornici simboliche personali, l?esame di alcuni testi cinematografici sull?ambiguit semantica del pasto, le alternative concettuali ben note alla filosofia e alla teologia (i dualismi mente/corpo, norma/desiderio, ragione/passioni, sesso/genere). Attraverso e nonostante i sintomi, il soggetto tenta, in forme pericolose e aggressive, di prendersi cura di una sofferenza profonda, facendo di s un?opera degna, in cui la dolente verit del corpo emaciato possa comunicare una nuova figura di bellezza. Il disturbo alimentare svela cos la componente estetica dell?esperienza morale. |