"Roberto Pazzi sceglie in 'Un giorno senza sera' il meglio di cinquantatr anni di poesia. Nato nel 1946, uno dei pochissimi della sua generazione ad aver praticato con qualit e credibilit equivalenti poesia e narrativa, erede in questo doppio registro di autori come Pasolini, Bevilacqua, Bassani, Delfini, D'Arrigo, Ottieri, Testori, Bufalino, Volponi, Morante e Maraini. La scrittura di Pazzi, fin dall'incontro adolescente con un mentore d'eccezione come Vittorio Sereni, stata sempre predisposta ad abbattere ogni barriera fra mito e storia, reinvenzione d'autore e autenticit documentaria, una prospettiva che favorisce l'osmosi fra i due domini della poesia e del romanzo. Poche storie poetiche sono votate a un'oralit di specie drammaturgica, fra dialogo e monologo, come quella di Pazzi. Prima di tutto, per, Roberto Pazzi un poeta originale, che non soggiace ai capricci dell'epoca ma che crede profondamente nel valore della poesia come mezzo primario di dialogo e di comunione." (Alberto Bertoni) |