"La poesia l, da leggere, da inghiottire; si intitola Ligabue; racconta di un pittore, un grande pittore, ma anche dell?uomo bizzarro e sventurato che quel pittore era; racconta di quel pittore e di quell?uomo, ma anche del poeta che ne parla, e di come questo poeta sia tentato di identificarsi con quel pittore; racconta del poeta che parla e che tentato, ma anche dell?uomo che questo poeta ; racconta del pittore e del poeta e del loro essere bizzarri e sventurati o bizzarri e tentati, ma anche del tempo in cui hanno vissuto e vivono, dei loro quadri e delle loro poesie, di che cos? un quadro, di che cos? una poesia... Sfido chiunque a raccontare tutte queste cose insieme, a farci sentire che sono vere, a farci capire quanto contano o dovrebbero contare per ciascuno di noi, senza essere un poeta e senza scrivere una poesia." (Dall'introduzione di Giovanni Raboni). Con uno scritto di Marco Vallora. |