"Fin dalle sue origini il "Grand tour d'Italie" aveva avuto uno svolgimento molto rigido negli itinerari, nei tempi e nelle soste, tanto da riproporre a una moltitudine di viaggiatori di epoche e nazionalit diverse sempre gli stessi luoghi e gli stessi monumenti, sicch, oggi, nell'analizzare i tanti "viaggi in Italia" compiuti tra il XVII e il XVIII secolo, non si pu non evidenziare la straordinaria ripetitivit nei percorsi seguiti dai forestieri; nella letteratura odeporica, pertanto, possibile rintracciare solo pochi viaggiatori - per esempio il giovane francese Jean Jacques Bouchard -, che, animati da interessi e curiosit poco conformistici, o spinti da un senso di avventura, seppero o vollero percorrere, in margine al classico tour della penisola, anche qualche itinerario minore e mai battuto, capace di dischiudere nuove prospettive di osservazione e d'incanto. Ci fu insomma una diffusa indifferenza in quei decenni per le bellezze naturali e per quegli aspetti pittoreschi o esotici che pi tardi, nell'et romantica, avrebbero avuto invece una gran fortuna." |