Negli anni Sessanta della Spagna franchista, il Caf Gijn era una specie di parlamentino letterario, dove si facevano e si disfacevano le reputazioni degli scrittori, si tenevano a battesimo quelle dei pittori, si aggiravano toreri e avvocati, generali in pensione, ex repubblicani usciti dal carcere e poeti maledetti, qualche alcolizzato e un po? di malavita. Quando Francisco, Paco per gli amici, Umbral sbarc in quel caff una notte di sabato, non aveva trent?anni e nemmeno una macchina per scrivere, nonostante si fosse autopromosso periodista. Il Gijn divenne subito il suo porto: Sapevamo che per le strade di Madrid non eravamo nessuno e tutti andavamo al Caf Gijn per sentirci qualcuno. Cos, questo libro il racconto di un?et mitica, quando lentamente, sospettosamente, la Spagna comincia ad aprirsi alla modernit, la dissidenza politico-ideologica fa timidamente capolino fra il fumo dei sigari e il tintinnare della copitas di cava, cinema e letteratura cominciano a farsi conoscere al di fuori dei confini nazionali e il tutto ha un senso di nuovo, la fine di un dopoguerra durato troppo a lungo. |