La poetica pirandelliana viene espressa in quest'opera, insieme alla teorizzazione di una forma d'arte che si basa sul sentimento del contrario, cioè su una compresenza di rappresentazione e riflessione, su un tentativo di scrutare, al di là delle verità convenzionali, il tessuto sostanzialmente fragile delle norme e dei rapporti sociali. Le contraddizioni insite nella personalità umana vengono colte in un ritratto emblematico: "un'erma bifronte che ride, per una faccia, del pianto della faccia opposta". A questi spunti teorici si accompagna un excursus fitto di esempi e di citazioni dei classici italiani e stranieri, da Ariosto a Pulci, da Cervantes a Theodor Lipps, Rousseau, Maupassant. |