Sveva inginocchiata nel suo giardino, intenta a sradicare le erbe infestanti. All'improvviso sente un profumo inequivocabile, quello di suo padre, e si rende conto di quanto lui le sia ancora vicino nonostante sia mancato ormai trent'anni fa. "Caro pap, stato cos che ho deciso di raccontarti quello che ti ho sempre taciuto...", scrive, aprendo lo scrigno della memoria. Il ricordo la riporta alla fine degli anni cinquanta, a Milano, quando una giovane donna costretta a lasciare l'universit per affacciarsi al mondo del lavoro con la piena consapevolezza di non saper fare nulla di concreto. Si improvvisa segretaria prima in un ufficio di rappresentanza commerciale, poi in una prestigiosa galleria d'arte, dove incrocia artisti e intellettuali che solleticano la sua curiosit. Ma per quel lavoro non sente alcuna inclinazione, e ben presto capisce di dovere imboccare un'altra strada, perch ci che le piace davvero il mestiere di scrivere. Diventer una narratrice dopo anni di giornalismo. Gli esordi di Sveva Casati Modignani hanno dell'incredibile, anche perch raccontano un'Italia del boom economico che non esiste pi, dove le prospettive di lavoro erano molto diverse da oggi. In questo viaggio nel passato, che alterna una graffiante lucidit con la tenerezza che la lega alle persone amate, l'autrice conduce il lettore fino alle soglie della sua affermazione come scrittrice, quando pubblica il suo primo romanzo. E ci ricorda che, nella vita, nulla avviene per caso, che dagli errori si pu imparare, che ogni porta chiusa ha una sua chiave per aprirsi. |