Excerpt from I Gaggini da Bissone: Loro Opere in Genova ed Altrove; Contributo Alia Storia dell'Arte Lombarda Ad illustrare le opere compiute in Genova e nel Genovesato da tutto il fiore dei maestri lombardi, pi che un semplice capitolo non basterebbe un volume. Sono intere dinastie d'artisti i cui nomi, resi celebri nelle opere monumentali d'ogui regione d'italia, rifu}gono altres nella Storia artistica della Liguria. Tra questi nomi hanno celebrit i Della Porta. Essi presentansi in Genova sul l'albeggiare del millecinquecento, prima che la loro fama risuoni alla Certosa di Pavia, nel Ducato di Milano, in Roma. Antonio, disceso in Genova da Porlezza dove teneva possessioni, qui pose le tende, e qui intraprese l'opera, che per il millecinquecento proseguirono e Gian Giacomo e Guglielmo ed un altro Gian Giacomo nella prima met del secolo successivo. Eran questi Della Porta uomini veramente degni di quel Rina scimento che fu un periodo d'ingegni dalle multiforfni attitudini e di universali genialit. Sul loro stile si direbbe abbia avuto in?usso quello di Michelangelo, di cui eran contemporanei e che Guglielmo era destinato a sostituire nella prosecuzione dell'opera della basilica vaticana. Nature profonde, appassionatamente lattanti, essi, come Michelangelo, amarono il fare largo, grandioso, quasi fremente, che ben si appalesa nelle sedici figure di profeti da Guglielmo scolpite a mezzo rilievo dei quattro pi'edestalli delle colonne sorreggenti l'dmbracolo che, come nelle romane basiliche, elevasi' s0pra l'altare nella cappella di San Giambattista in S. Lorenzo. About the Publisher Forgotten Books publishes hundreds of thousands of rare and classic books. Find more at www.forgottenbooks.com This book is a reproduction of an important historical work. Forgotten Books uses state-of-the-art technology to digitally reconstruct the work, preserving the original format whilst repairing imperfections present in the aged copy. In rare cases, an imperfection in the original, such as a blemish or missing page, may be replicated in our edition. We do, however, repair the vast majority of imperfections successfully; any imperfections that remain are intentionally left to preserve the state of such historical works. |