Alla fine degli anni Trenta, pur avendo dichiarato solennemente di non voler pi scrivere polizieschi, Simenon, che ha un tenore di vita sempre pi dispendioso e non del tutto soddisfatto dei ritmi e delle tirature con cui il suo nuovo editore, Gaston Gallimard, manda in libreria i suoi romanzi, comincia a essere fortemente tentato dall'idea di richiamare in servizio il commissario Maigret, senza per che questo comprometta l'immagine di "letterato" che si sta costruendo. Problema non facile da risolvere. A sciogliere il nodo sar un evento capitale: la guerra, con l'occupazione della Francia nel giugno 1940 e le crescenti difficolt nell'approvvigionamento di risme di carta. Lo stesso Gaston Gallimard lo dir senza mezzi termini a Simenon: gli sar pi facile procurarsela, la carta, se servir per stampare le inchieste di Maigret. E cos, nel 1942, in "Ccile morta" i lettori ritroveranno il commissario tranquillamente installato nel suo ufficio del Quai des Orfvres, accanto alla celebre stufa di ghisa. I cinque racconti contenuti in questo volume, scritti tra il 1938 e il 1941, appartengono proprio a quel periodo di incertezza: tant' che se nei primi due Maigret ancora in pensione e in "Vendita all'asta" diventato, abbastanza incongruamente, capo della squadra mobile di Nantes, negli ultimi due di nuovo a Parigi, pronto a rimettersi a indagare insieme ai suoi uomini. |