Questa rilettura della filosofia politica di Rousseau si propone di mostrare che il pensatore ginevrino, lungi dall'essere, come tanto spesso si voluto e tuttora si vuole sostenere, il vero ispiratore delle correnti anti-liberali e antiindividualistiche - in definitiva, totalitarie - che hanno sovente accompagnato e funestato gli ultimi due secoli e mezzo di storia politica e culturale dell'Occidente, in realt un liberale e un individualista autentico. Certo, per alcuni versi eretico; ma le sue eresie, comunque pi apparenti che reali, gli sono servite per affermare un liberalismo e un individualismo tutto sommato pi coerente e pi vero di quello di quasi tutti i suoi critici. Che per giunta hanno saputo raramente presentare la prospettiva liberale come qualcosa di pi e di meglio che una mera opzione, in quanto tale priva di un solido fondamento filosofico e perci, in ultima istanza, disarmata di fronte alle opzioni avversarie: laddove proprio nelle pagine rousseauiane dato rinvenire la fondazione ontologicamente pi radicale e pi rigorosa che la modernit occidentale abbia saputo dare del liberalismo come posizione politica basata sul primato dell'individuo - naturalmente di ogni individuo - nei confronti della societ e dello Stato. |