Sergio Quinzio fu sempre afferrato dal "pensiero della fede", come confutazione assoluta del dubbio che si concretizza nella decisione di ritenere imponibile confrontare la fede con altro da s. Tale concezione emerge nelle scelte compiute per redigere questa antologia biblica. Il primo criterio adottato da Quinzio di mostrare come la visione della Bibbia sia globalmente differente da quella della filosofia greca. La ragione sta nel fatto che la seconda cerca di spiegare il mondo cos com' e quindi di adeguare il comportamento umano alle leggi che lo regolano; la prima tutta sorretta dall'ansia della redenzione, la quale comporta vedere l'orrore del lato mancante presente nel mondo e sperare nel riscatto messianico della realt nel suo insieme. Il secondo criterio stato quello di cavalcare la parzialit: lo si fatto nella direzione di presentarla come "provocazione, dal momento che si cercato di mettere in luce specialmente gli aspetti del testo di solito meno visti, pi facilmente elusi e addolciti", quindi "sembrato utile [...] insistere su ci che all'interno dell'orizzonte biblico rivela difficolt e suscita problemi"; ad esempio il tema - filosofico - della violenza e della giustizia di Dio. Un approccio che intende cogliere istanze autentiche rimaste sostanzialmente estranee alla ricerca biblica, la quale , per la massima parte, orientata in senso scientilico-esegetico. letterario-narrativo o spirituale. |