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Mario Rigoni Stern, classe 1921, un uomo che scrive da sempre quel che ha vissuto, senza quindi inventarsi storie, ma cogliendo con rara abilit ogni sfumatura dellesistenza, in una simbiosi perfetta con il mondo in cui vive. Ne unulteriore riprova questo volume, che parla di stagioni, sempre uguali nel loro avvicendarsi e pure sempre cos diverse. Ma non si tratta solo dei periodi dellanno, bens anche di quelli di una vita e in questi riemergono i ricordi dei predecessori che gi vissero quelle stagioni. Mario Rigoni Stern ci offre unopera di sublime bellezza, frutto di esperienza di vita, di profondo rispetto e amore per la natura. Le sue parole scendono sulla carta svolazzando come fiocchi di neve, le osservazioni, le memorie si accavallano, dando luogo a una narrazione in apparenza discontinua, ma che finisce con lavvincere in modo inequivocabile. Arrivato alla fine, allultima pagina, stata tanta la commozione che mi sono accorto di piangere, un gesto liberatorio per la gioia incontenibile che mi ha preso e che ora si mitigata in una rilassante serenit. Rigoni Stern comincia con linverno (Sono nato alle soglie dellinverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita) e la neve lo sfondo di scenari che si avvicendano, fra il presente del bosco e il passato della drammatica campagna di Russia, emblemi della natura e della violenza delluomo. Gli eventi del tempo trascorso sono giustamente mediati, quasi un intermezzo del presente, invece vivo, vitale, emergente dalle pagine con il profumo dellaria, i richiami degli animali, lo scenario che prende corpo e che idealmente sembra che compaia di fronte agli occhi. Ecco, questa capacit di trasmettere, di dare vita a immagini che toccano tutti i sensi semplicemente sbalorditiva e suscita unemozione che cresce pagina dopo pagina. Dopo linverno viene la primavera ( Sensi e fantasia ti aiutano a scoprire la primavera del bosco, che misteriosa, segreta, viva), con lodore fresco dellerba bagnata, con i trilli delle allodole, con il risveglio di tutta la natura, ma anche con il percorso nel bosco dello scampato al lager tedesco, linizio esaltante della ritrovata libert; i ricordi in una stagione viva sono pi numerosi e cos si passa da una visita a Versailles durante il crepuscolo alla figura del nonno adorato, che fumava i sigari Virginia e che ora riposa con i suoi vecchi compagni nati sotto Francesco Giuseppe e morti sotto Vittorio Emanuele. Lestate ha le sue caratteristiche (Lestate in montagna sempre breve; anche la notte estiva breve a rinfrescare laria; la luna calante e il crepuscolo dellalba, con le due diverse tonalit, creano una luce sparsa sulle cime e nellalta valle, ma dentro il bosco la notte ancora non si dissolve.), con le femmine del cervo che si appartano per dare alla luce i piccoli e con il taglio rituale del bosco, ma anche con memorie pi estive, come la storia di Nello del Dosso o le vacanze nel Salento, o in Croazia. E infine arriva lautunno (Le foglie degli aceri montani hanno preso la luce dallambra e la brezza del mattino le stacca dai rami, adagiandole al suolo). Il sottobosco rigoglioso ed la stagione buona per la caccia, magari per una battuta a Naturno, quasi un rito di origini antiche; ma anche unultima stagione, con il toccante episodio dello zio Arrigo che, ormai molto anziano, si trascina faticosamente sullaltipiano a rivedere i luoghi dove ha combattuto durante la prima guerra mondiale, a rievocare e a risentire lincombenza della morte, quasi il tentativo di esorcizzarla ora che per lui la vita volge al termine. A questa stagione si accompagna una dolce malinconia e il libro si chiude, cos comera iniziato, con le avvisaglie di neve, un perpetuarsi di stagioni, di nascite e di morti, un infinito ciclo vitale. Leggere questo libro come scrutare dentro lanima dellautore, riscoprire con lui i valori di unesistenza semplice, in perfetta sintonia con la natura. Non c una pagina che sia inferiore allaltra e tutto in perfetto equilibrio, come la vita di un uomo che in pace con tutto e con se stesso. E superfluo che aggiunga che raccomando vivamente la lettura di questo autentico capolavoro. Renzo.Montagnoli
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