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Biografia Nanni Moretti
Nanni Moretti
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Nato a Brunico, Bolzano, il 19 agosto 1953 (ma solo perché i genitori si trovano in Alto Adige per la villeggiatura), fin da giovanissimo Nanni Moretti dimostra una grande passione per il cinema. E' Soldati a cavallo (John Ford, 1959), il primo film che vede, a nove anni, in compagnia del fratello e di suo padre, Luigi, professore universitario di epigrafia greca. Quando e ancora al liceo diventa un assiduo frequentatore di sale cinematografiche, soprattutto di quelle d'essai, certo non immaginando che proprio in uno dei piu illustri cineclub romani, Il Filmstudio, riscuotera uno straordinario e inaspettato successo con Io sono un autarchico (1976), primo lungometraggio girato in Super8. Contemporaneamente pratica la pallanuoto a livello agonistico arrivando a giocare in serie A nella Lazio e nella Nazionale giovanile. "Vedevo i film di pomeriggio, la sera andavo ad allenarmi in piscina per la pallanuoto". A vent'anni vende la sua collezione di francobolli per comprarsi una Canon Super8 con cui realizza La sconfitta (1973), riflessioni di un giovane militante dell'estrema sinistra alternate alle immagini di una grande manifestazione dei metalmeccanici per le strade di Roma. Si avvicina al mondo del cinema in veste di regista, attore, produttore, sceneggiatore, gia dimostrando il suo interesse a fondere insieme sul grande schermo esperienze di vita quotidiana e avvenimenti di attualita politica. In questo primo periodo coinvolge nei suoi progetti amici e parenti, anche il padre, che figurera spesso in molti film successivi, come in Ecce Bombo (1978), suo secondo lungometraggio presentato al Festival di Cannes, realizzato con una troupe vera e con i capitali dell'industria cinematografica. Raggiunge subito una larga popolarita di pubblico e ripropone il personaggio di Michele Apicella, (suo alter ego cinematografico) stavolta immortalato sotto un grande poster di Buster Keaton mentre si dibatte tra nevrosi e disagi giovanili. Con Sogni d'oro (1981) si aggiudica il Leone d'Oro, premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia, e dirige per la prima volta Laura Morante, una delle sue attrici preferite. E' lei Bianca (1984), la professoressa di francese di cui si innamora Michele, ancora coinvolto in storie d'amore intense quanto tormentate, proprio lui che vorrebbe, anzi sogna, per ogni coppia una felicita duratura. L'anno dopo si toglie (solo apparentemente) gli abiti di Michele per indossare la tonaca di Don Giulio, giovane sacerdote che assiste impotente al suicidio della madre (Margarita Lozano) in La messa è finita (1985), che gli fa vincere l'Orso d'argento al Festival di Berlino e lo impone definitivamente anche a livello internazionale. In onore del suo dolce preferito, nel 1987 fonda insieme all'amico Angelo Barbagallo la "Sacher Film" e produce il primo film di Carlo Mazzacurati Notte italiana (1987), avviandosi a dimostrare anche in questa veste il suo impegno per favorire in Italia un cinema migliore. Mentre, in omaggio alla sua passione giovanile, torna nei pressi di una piscina dove sta per svolgersi un'importante partita di pallanuoto, (Palombella rossa, 1989), ispirandosi per il titolo ad un'azione di questo sport, la palombella, equivalente del pallonetto calcistico. Come attore, dopo essere stato diretto agli inizi della sua carriera dai fratelli Taviani in un piccolo ruolo di Padre padrone (1978), negli abiti corrotti del ministro Botero offre una convincente prova (premiata con un David di Donatello come migliore interpretazione maschile) nel film di Daniele Luchetti Il portaborse (1991), mentre e un professore universitario miracolosamente scampato ad un attentato terroristico in La seconda volta (1995), esordio registico di Mimmo Calopresti. Dopo il mediometraggio La cosa (1990), (il PCI che Achille Occhetto sta cercando di traghettare verso una nuova identita) apre un cinema a Roma, il Nuovo Sacher, e successivamente realizza un film narrato in tre capitoli Caro diario (1993). Acclamato in Francia come il nuovo Fellini del cinema italiano, continua a prendere tempo per progettare un nuovo film. D'altra parte non potrei fare un film dietro l'altro, i miei film non sono pacchetti natalizi, sono pezzi di vita. Intento a misurare con un metro quanti centimetri di pezzi di vita restano ancora da vivere, dedica Aprile (1998) alla nascita di Pietro, il figlio avuto da Silvia Nono il 18 aprile del 1996, tre giorni prima che le sinistre vincessero le elezioni in Italia. Per il suo film successivo, (La stanza del figlio, 2001), torna ad affrontare conflitti e distacchi all'interno di una famiglia. Non piu da figlio, ma come padre. Dopo il successo del film, che tra l'altro vince la palma d'oro al festival di Cannes, si gode un meritato riposo creativo. Ma la pausa è solamente da regista: Moretti continua intanto le attività di produttore per e irrompere poi sulla scena politica inventandosi i Girotondi. Poi, nel 2006, torna di nuovo al cinema con Il Caimano, dove per Caimano si intende Silvio Berlusconi, un film da lui diretto e in cui si ritaglia una parte secondaria ma tutt'altro che marginale. Nel 2007 è stato invece protagonista del film di Grimaldi, Caos Calmo, tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi. Un grande successo di pubblico per un ruolo che sembrava proprio tagliato su misura per Nanni

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