Scrittori presenti: 20893
Menu
|
|
Recensione Antonio Skarmeta Le nozze del poeta
le prime pagine
------------------------
1
C'era una volta una stagione felice in una lontana isola delle Coste di Malizia. I chicchi d'uva si gonfiavano sotto il sole come luminose campane di chiesa, la pioggia era come la visita di un familiare che ci rende allegri quando arriva e allegri quando se ne va, e le giovani donzelle si negavano teneramente ai loro focosi fidanzati finché il matrimonio non li avrebbe uniti. Marta Matarasso era la più bella delle sue figlie, e l'isola faceva delle ipotesi, a volta in forma di scommesse, sull'uomo che l'avrebbe sposata quando avesse compiuto diciassette anni. In quel luogo lontano vivono ancora i nipoti di coloro che fecero carte false per lei, ballerini con scarpe di vernice, pescatori dalla pelle di bronzo, studenti più erettili che concreti, burocrati con cravatte e baffi fuori moda e altri tipi di difficile descrizione.
Rispetto a quanto affermato dal buon Cartesio, che non c'è niente di più diffuso del buon senso, quella lontana isola era un'eccezione. Gli effluvi primaverili erano solitamente così intensi, che gli uomini si calmavano soltanto quando arrivava l'estate e i traghetti scaricavano sulle spiagge farinose svedesi e inglesi con le occhiaie, che concedevano con liberale carità quel che le locali conservavano confezionando tovagliette all'uncinetto, in attesa del momento in cui "la perla rossa del loro onore" avrebbe trionfalmente coronato la notte delle nozze, secondo le parole di una canzone che ancora si canta nell'isola.
Benché a nessuno mancasse nulla, tutti avevano poco, e per conquistare le ragazze gli isolani potevano contare soltanto sul loro ingegno. Le cose cambiarono molto quando venne aperto un immenso emporio "europeo", sullo stile dei grandi negozi del continente, tipo Harrod's, Gath e Chávez, Temperley e Thompson, ma non tanto per servire gli abitanti locali, che sapevano accumulare soltanto forfora nei capelli e funghi nei piedi, quanto per i distratti mariti delle svedesi e delle inglesi, che compravano a porto franco il whisky, lo champagne e le camicie italiane di popeline.
In questo modo ci guadagnavano soltanto il padrone dell'emporio e il governo centrale, dal quale l'isola dipendeva, e si arrivò al punto che diversi ribelli con idee federaliste si sollevarono contro l'impero. Alcuni gruppi finirono per mettere insieme persino una dozzina di militanti. Il primo di questi gruppi fu molto attivo intorno alla fine del secolo. Il suo leader Giuseppe Coppeta fu ricevuto nella sede del Governo, dove il ministro delle Terre e delle Colonie gli consegnò all'istante una pergamena, con la quale concedeva di buon grado l'autonomia all'isola di Gemma, con tutti i diritti di una nazione indipendente, la possibilità di creare una propria bandiera e persino di usare, se l'avessero voluto, il dialetto locale come lingua ufficiale.
Racconta un testimone che il ministro si avvicinò a una carta geografica del paese, appesa nel suo ufficio ma stampata a Parigi, e chiese a Coppeta di indicargli dove si trovava la nuova nazione. Il ribelle segnalò orgoglioso l'isola di Gemma, a circa duemila chilometri dalla capitale, e il ministro si limitò a commentare "non è tanto lontana ma nemmeno così vicina", frase sibillina che rifletteva una qualche intenzione senza indicarne con precisione nessuna.
Subito dopo egli chiese a Coppeta di fornirgli le sue complete generalità e dettò al segretario un editto, con il quale nominava Coppeta, seduta stante, presidente della neonata nazione. Quando gli chiese che nome le avrebbe dato, Coppeta confessò con modestia che avrebbe mantenuto il vecchio nome dell'isola, con la sola aggiunta di "Repubblica Indipendente".
"Repubblica Indipendente di Gemma", recitò a voce alta il ministro. "Suona bene".
© 2000, Garzanti Libri
Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!
|
|
Ultimi libri pubblicati di Antonio Skarmeta | El cartero de Neruda
| Digital Sovereignty in Cyber Security: New Challenges in Future Vision : First International Workshop, CyberSec4Europe 2022, Venice, Italy, April 17-21, 2022, Revised Selected Papers
| Digital Sovereignty in Cyber Security: New Challenges in Future Vision: First International Workshop, CyberSec4Europe 2022, Venice, Italy, April 17–21, 2022, Revised Selected Papers: 1807
| Agzinda Karanfil Tasiyan Genc Adam
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito. Pubblica le news
|