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Recensione Manuel Vázquez Montalbán

Manuel Vázquez Montalbán

Il premio - Le prime pagine

le prime pagine
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Era inevitabile, e non evitato da buona parte dei presenti, passare attraverso il filtro dei giornalisti piů o meno specializzati in premi letterari, che vagavano intorno a critici e criticonzoli affermati accorsi all'incontro per godersi la sensazione di non essere come gli altri e assistere alla consegna del premio Venice - Fondazione Lázaro Conesal, cento milioni di pesetas, il piů ricco premio della letteratura europea, nonostante il disprezzo da sempre espresso per il rapporto tra i molti soldi e la letteratura, dimenticando che un sessanta per cento dei migliori scrittori della Storia appartengono a famiglie potenti, se non oligarchiche. Le telecamere di tutti i canali avevano seguito l'arrivo dei personaggi piů noti, sia perché conoscevano le loro facce, sia per ubbidire agli ordini del capo della spedizione, ferrato nel "chi č chi". Ma poi si erano dedicate a descrivere la scena, avide di riprendere lo sfoggio di "...un design ludico che esprime l'impossibile rapporto metafisico tra l'oggetto e la sua funzione", come spiegavano i dépliant propagandistici dell'albergo. La sala per cene di gala dell'Hotel Venice concentrava l'intero campionario del design avanguardistico, che era riuscito a conferire ai tavoli un aspetto da uovo fritto in poco olio, e alle seggiole quello di sedie elettriche attivate dall'energia solare come concessione all'irreversibile sensibilitŕ ecologista. La luminositŕ emergeva dal tuorlo del presunto uovo fritto, che si presentava guarnito di carciofi, carote, porri, cipolle; e c'erano sagome vegetali appese a soffitti e pareti come negli scarabocchi di un bambino che gradisce poco la verdura. Lázaro Conesal, proprietario dell'albergo e di buona parte delle persone lě riunite, aveva commissionato il design del Venice allo zoccolo duro dei discepoli di Mariscal, capaci di sovrapporre alla poetica dei sogni peterpaneschi di Mariscal la sfida sistematica alla volgaritŕ funzionale dell'oggetto. Prima della nascita del design era giŕ stata concessa abbastanza libertŕ di iniziativa alla natura, e per questo mele e scarafaggi erano quelli che erano, design minori creati da una nefasta evoluzione della specie in cui nessun designer era potuto intervenire. A Lázaro Conesal avevano molto divertito queste teorie, fermamente convinto del fatto che la teoria non suole far del male quasi a nessuno; i teorici sono tutt'altra faccenda, ma i teorici degli oggetti non sono solitamente pericolosi.
"Io sono per la sovversione degli immaginari," aveva dichiarato a Marga Segurola che lo aveva intervistato per "El Europeo".
"E per altre sovversioni?"
"Ah. Ma ce ne sono altre?"
Marga Segurola moltiplicava ora le sue gambe corte da millepiedi con due soli piedi per avvicinare il sorriso cinico e la lingua bifida agli scrittori che arrivavano e di cui si sospettava avessero partecipato al premio sotto pseudonimo.
"Quando ti hanno sganciato solo per figurare tra i sospetti partecipanti? Quanti soldi per vincere il premio? Ti servono i cento milioni di pesetas per cui vendi la tua anima a questo parvenu?"
Alcuni scrittori cercavano di giustificarsi, altri le sfuggivano dalle grinfie spostando la conversazione sull'eccellente scenografia.
"Tu che sei cosě enciclopedica, Marga. Che stile č questo?"
"Postmariscalismo. Me l'ha spiegato lo stesso Lázaro Conesal. Postmariscalismo heavy."
"Catalano?"
"Catalano-valenzano-miceneo-baleare."
"Siamo invasi dalla catalanitŕ."
"Eppure il proprietario dell'albergo č di Brihuega, dalle parti di Guadalajara."
"Lázaro Conesal. Credo che anche i vini che vengono serviti siano suoi e certamente mangeremo qualcosa che abbia a che vedere con il salmone. Ha delle piscicolture alle isole Fćr Řer. Spero che dopo il dessert servano un po' della sua cocaina."
"Un trafficante mecenate?"
"Quanto meno, consumatore. Bisogna diversificare i rischi morali."
Editori e agenti letterari accompagnavano i loro scrittori preferiti, sempre timorosi di vederli scappare alla concorrenza. Gli editori erano angosciati dall'enorme quantitŕ di denaro che Conesal era in grado di mettere sul tappeto verde del mercato letterario, e gli agenti erano sul chi vive davanti alla possibilitŕ che il capitale di Conesal entrasse nel gioco dell'asta delle novitŕ dei loro protetti.


© 1998, Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano

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