Scrittori presenti: 21134
Menu
|
|
Recensione Valerio Manfredi Intervista
VALERIO MASSIMO MANFREDI È UN CELEBRE AUTORE DI ROMANZI AD AMBIENTAZIONE STORICA. MA LA SUA PASSIONE per la Grecia classica e l’impero romano, a cui ha dedicato studi e numerosissimi testi, non gli impedisce di essere un attento osservatore della realtà contemporanea.
Cosa pensa dei lettori italiani?
È certamente una popolazione stabile, nel senso che non si espande. In realtà è noto che si contrae [solo il 39% della popolazione italiana dichiara di leggere almeno un libro all’anno, n.d.R.]. Credo che varie cause contribuiscano a questo fenomeno altamente negativo. Innanzitutto un problema di base: in Italia il passaggio alla modernità è stato tardivo e veloce, non abbiamo attraversato un periodo d’alfabetizzazione.
Inoltre la scuola non lascia il tempo di leggere ai ragazzi, con quell’enorme perdita di tempo che a mio giudizio sono le interrogazioni, che potrebbero essere tranquillamente sostituite con scritti più frequenti.
Ci sono altre “colpe” altrove?
Sì, in primo luogo tra noi stessi autori. Gli italiani pensano di scrivere per la letteratura in sé, la parola diventa il fine e non il mezzo. Ciò che invece è importante è raccontare delle storie.
Per finire credo che parte delle responsabilità sia da attribuire anche ai critici, che non incoraggiano la nostra produzione nazionale.
Lei è stato recentemente in visita a Cuba da Fidel Castro. E adesso anche in Italia alcuni cominciano a parlare di regime.
Di sicuro l’immagine dell’Italia è in crisi, la presenza del presidente del consiglio è troppo massiccia. Ma ho grande stima del popolo, tutto può cambiare. In fondo è una situazione che si poteva risolvere prima
Ci può parlare della sua ultima opera, “L’ultima legione”, ambientata nella fine dell’impero romano.
È un periodo di enorme fascino, perché di crisi: la caduta di Roma rappresenta il naufragio del mondo antico.
Sono rimasto colpito dalle somiglianze con la situazione presente: fino ad ora l’Occidente si credeva invincibile, ma è in realtà assediato come lo era l’Impero romano. Allora erano le orde barbariche, adesso assistiamo all’“assedio” dei poveri del mondo.
Ma c’è il lato positivo della crisi, di allora come di adesso: nel momento in cui il grande albero crolla, nascono mille nuove forme di vita.
La sua produzione, “Baudolino” di Eco, “N.” di Ferrero: il grande pubblico riabbraccia la narrazione storica. Dove nasce quest’interesse?
In un momento di confusione ed incertezza, penso all’11 settembre ma anche al crollo dell’Urss, in questa situazione di caos, rimeditare sulla storia è come interrogare sé stessi. È una positiva reazione alla massificazione seguendo la quale si fanno sempre le stesse cose. Ecco, vedo un desiderio di umanità più ampia.
Lasciando per un attimo il passato, cosa c’è nel suo futuro?
Ora sono stanco, stremato: devo prendermi una pausa di riflessione. Ma di idee ne ho tante; e chi sa che questa volta non scriva un altro tipo di storia….
Davide Berselli
Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!
|
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito. Pubblica le news
|