| Biografia Fioretta Mazzei |
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Fioretta Mazzei (1923-1998) nasce a Firenze in una famiglia nobile e benestante, di viva ispirazione cristiana. Il padre Jacopo, docente di Economia politica all'Università di Firenze, è amico d'infanzia di don Giulio Facibeni, importante riferimento spirituale di Fioretta durante tutta la sua crescita. Nei primi anni quaranta, ancora studentessa di Lingue alla Facoltà di Lettere e Filosofia, conosce Giorgio La Pira, giovane professore di Diritto Romano e collega del padre. Dalle conversazioni del padre con amici e colleghi Fioretta acquisisce la sensibilità per i problemi del lavoro, della disoccupazione, delle politiche sociali. Negli anni dell'adolescenza frequenta Don Bensi, che ella considera sua guida spirituale, e un giovane Lorenzo Milani nella fase della conversione al cristianesimo. A partire dal 1944 inizia ad assistere alla Messa di San Procolo, che La Pira anima fra i poveri della città, proponendo loro l'Eucarestia come centro della Chiesa e di una nuova civiltà. Con altre amiche Fioretta si occupa dei ragazzi indigenti di San Frediano; per le loro famiglie, che non possono certo permettersi le vacanze, apre una casa in montagna, Metato a Vallombrosa, luogo ancora oggi d'incontro e di riposo. Durante gli studi universitari entra nella FUCI di cui diventa incaricata regionale. Laureata nel 1948, inizia a insegnare Francese e Religione nelle scuole superiori fiorentine. L'insegnamento le consente d'incontrare centinaia di giovani e d'instaurare con loro un vivo rapporto di cultura e di vita all'insegna di una profonda riflessione esistenziale sul ruolo dei giovani nella famiglia, nella società, nella Chiesa. Alle elezioni del 1951, che vedono Giorgio La Pira eletto Sindaco di Firenze, entra in Consiglio comunale per la Democrazia Cristiana, con 431 voti tutti provenienti da San Frediano (ricorda Fioretta con orgoglio). Sarà rieletta per 50 anni, fino al 1995. Dal 1952 alla metà degli anni settanta, con La Pira o nella scia dei contatti internazionali avviati con lui, anima incontri e progetti per la pace in Medio Oriente e la distensione fra i blocchi che fanno di Firenze un importante crocevia politico e spirituale. Incontra, fra i numerosi altri, Golda Meir, Maometto V, Hassan II, Senghor, molti intellettuali ebrei, come André Chouraqui e Nahum Goldman, molti francesi, laici e cattolici, fra cui importanti teologi conciliari (padre Féret, Danielou, padre Cottier). Dal 1960 al 1964, dal 1970 al 1975 e poi negli anni '80 è più volte assessore (Pubblica Istruzione, Gioventù e cultura, Sicurezza sociale). Dal 1990 al 1995 è Presidente della Commissione per la Pace del Comune di Firenze e in questa veste promuove il gemellaggio tra Firenze e Nazareth nel nome dell'Annunziata. Dopo una lunga malattia, muore a Firenze l'11 novembre 1998, offrendo al Signore le sofferenze della sua infermità per la causa della pace, in vista del Grande Giubileo che apre il terzo Millennio.
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