Biografia Giulio Bargellini |
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Giulio Bargellini nasce a Pieve di Cento nel 1932. Dopo diverse esperienze nel settore delle materie plastiche fonda, nel 1963, la G. Bargellini & C. che utilizza il marchio OVA (Ohm, Voly, Ampere). La società diventa ben presto leader nel settore della produzione di sistemi per l’illuminazione di emergenza. Bargellini realizza per primo un prototipo di lampade con batterie ricaricabili che apre la strada a innovative soluzioni. Per almeno una decina di anni è il solo costruttore di sistemi all’avanguardia in Italia.
L’azienda, infatti, opera dapprima nel mercato italiano, poi anche europeo e nel bacino del Mediterraneo.
Nel 1997 l’OVA è sponsor di un libro: “La civiltà della luce”, a cura di Giorgio Maioli, da una ricerca realizzata da Aldo Molteni, uno straordinario volume che ripercorre la storia della civiltà elettrica in Italia.
Nel 1997 La G. Bargellini & C. S.P.A. viene insignita del Key Award, importantissimo riconoscimento professionale nella comunicazione pubblicitaria, per lo spot “Il Maratoneta” andato in onda sulle televisioni nazionali. Sempre nel ’97, così come nell’anno successivo alla società viene conferito il “Gran Premio IMQ (Istituto Italiano del Marchio di Qualità)" per il contributo offerto alla sicurezza dei prodotti e del mercato, una sicura garanzia soprattutto per l’utente- consumatore.
Nel 1999 Bargellini si aggiudica il primo premio nel settore “Quality of Life” nell’ambito de “L’imprenditore dell’anno”, di cui aveva già ricevuto, l’anno prima, il secondo premio, istituito nel 1986 su iniziativa della società Ernest & Young negli Stati Uniti, e, proprio nel ’99, con il Patrocinio di Borsa Italiana. Questo riconoscimento è molto importante e rappresenta per lui un ulteriore sprone a continuare nella direzione intrapresa, soprattutto perché concorrono le più importanti aziende nazionali.
Dopo il diploma ad honorem dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, egli viene insignito nel 2008 dall’Università degli Studi di Ferrara della medaglia e del diploma quale “imprenditore, filantropo e mecenate dell’arte”.
Giulio Bargellini, da sempre convinto assertore del binomio impresa- cultura, comincia a collezionare opere d’arte, con una particolare attenzione alla contemporaneità. Mecenate ed amico di molti artisti, ne sponsorizza i progetti e le numerose pubblicazioni che vedono il marchio OVA come qualificato sostegno. Dapprima la sua collezione trova la sua migliore collocazione nella casa che viene progettata e allestita allo scopo di condividere con artisti e appassionati un’esperienza entusiasmante.
Successivamente matura in Bargellini l’idea della creazione del primo Museo privato in Italia. Viene individuata un’area poco lontano dal cuore di Pieve di Cento, dove campeggia una interessante e imponente struttura architettonica degli Anni ’30, destinata in origine a granaio.
Con la ristrutturazione viene inaugurato nel 2000 il Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 G. Bargellini, oggi MAGI’900- Museo delle Eccellenze. Il progetto è di un Museo come work in progress, che si articola tra due blocchi di quattro piani ciascuno su un’ area di oltre 7000 m2, con un ristorante bar, sale per conferenze e dibattiti, book shop e sale destinate alla collezione permanente e alle mostre temporanee. Il giardino delle sculture è frutto del sostegno personale di Bargellini a molti artisti che hanno realizzato opere monumentali nell’intento di creare un collegamento ideale tra il Museo e il territorio circostante.
Grazie alle successive acquisizioni e alle mostre realizzate negli ultimi tre anni, oggi il MAGI’900 si configura come Museo a carattere internazionale.
Durante gli Anni Ottanta Giulio Bargellini dà vita all’associazione “Reno, fiume, ambiente” che vede la partecipazione di ricercatori e professori universitari, nonché della Sovraintendenza. L’associazione si propone , attraverso incontri e studi scientifici, mostre e attività didattiche, di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sulla necessità di salvaguardare e bonificare il fiume Reno, in nome del controllo e del rispetto del territorio. I risultati degli studi approfonditi e della ricerca avvenuta sono raccolti in una importante pubblicazione intitolata “Il Reno, fiume da salvare”, voluta da Giulio Bargellini, nella consapevolezza che l’accumulo di detriti e in generale l’inquinamento del fiume costituiscano un problema di primaria importanza per tutta la comunità.
Tra le associazioni nate col sostegno di Giulio Bargellini per promuovere i giovani alle varie attività sportive, la Ova Rugby è sicuramente quella che ha avuto più successo, anche perché il sostegno materiale e morale dell’azienda è stato costante fin dall’inizio e nel tempo. Tutta l’attività organizzativa è svolta esclusivamente da volontari. Oltre allo sport vero e proprio, e alla squadra che ottiene ottimi risultati in ambito nazionale e internazionale.
“l’altra parte di noi” e “Viva l’Africa- il Kenya che vorrei” (2007) è il titolo dei due libri (di cui il primo realizzato in collaborazione con Rotary International) che raccolgono anni di esperienze e di sensazioni forti, di operazioni a carattere umanitario e di creazioni artistiche, che vedono Giulio Bargellini protagonista. Il libro segue la pubblicazione del 1988, sponsorizzata da OVA Club, “African Dream Village”, una già ampia documentazione del coinvolgimento di noti artisti nella creazione di opere site specific.
Vengono da lui portati personalmente in Kenya container di medicinali, apparecchi scientificamente all’avanguardia per non udenti, ed inizia una solidarietà che parte da Pieve di Cento nell’adozione a distanza.
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