Biografia Rachele Ferrario |
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Rachele Ferrario è una storica e critica d’arte italiana, nota per il suo lavoro su archivi d’arte, mostre e biografie di figure significative del panorama artistico italiano e internazionale. Insegna Fenomenologia delle arti contemporanee e Catalogazione e gestione degli archivi all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove cura anche archivi e mostre d’arte.
Tra le sue opere principali figurano: "Lo scrittore che dipinse l’atomo. Vita di René Paresce da Palermo a Parigi" (Sellerio, 2005), una biografia dedicata all’artista-scienziato René Paresce, di cui ha curato anche il catalogo generale (Skira, 2012).
"Regina di quadri. Vita e passioni di Palma Bucarelli" (Mondadori, 2010 e 2020), dedicato alla storica dell’arte e direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
"Le signore dell’arte" (Mondadori, 2012), che esplora le vite e le opere di quattro grandi artiste italiane: Carol Rama, Carla Accardi, Giosetta Fioroni e Marisa Merz.
"Margherita Sarfatti. La regina dell’arte nell’Italia fascista" (Mondadori, 2015), incentrato sulla figura influente di Sarfatti.
"Les Italiens. Sette artisti alla conquista di Parigi" (Utet, 2017), che narra le storie di artisti italiani a Parigi.
Ricordiamo anche il suo lavoro su "Umberto Boccioni, vita di un sovversivo", una biografia che ripercorre la vita e l’opera del grande futurista. La ricerca, iniziata durante gli studi su Margherita Sarfatti, si è concentrata sul dipinto La città che sale, un’opera emblematica che riflette la visione futurista della modernità e del dinamismo. Ferrario rivela aspetti meno noti dell’artista, sottolineando come la sua avanguardia non fosse solo artistica, ma intrecciata con la politica e la vita quotidiana. Attraverso le sue opere, Boccioni ha raccontato l’epopea del suo tempo: energia, luce elettrica, movimento e stupore.
Il suo ultimo libro, "La contesa su Picasso. Fernanda Wittgens e Palma Bucarelli" (La Tartaruga), intreccia le vite e le imprese di due donne straordinarie che hanno diretto i maggiori musei italiani del dopoguerra: Fernanda Wittgens, direttrice della Pinacoteca di Brera, riconosciuta come Giusta tra le Nazioni per il suo aiuto agli ebrei durante la guerra. E Palma Bucarelli, sovrana della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, figura fondamentale per l’introduzione delle avanguardie in Italia.
Il libro racconta il loro incontro-scontro, culminato nella sfida per portare Picasso in Italia nel 1953, con due mostre storiche: la prima a Roma, con Guernica come simbolo del dopoguerra, e la seconda a Milano, nel Palazzo Reale segnato dai bombardamenti. Ferrario tratteggia un affresco della rinascita culturale italiana, sottolineando l’impegno etico e civile delle due protagoniste e il loro ruolo nel riaffermare l’Italia sulla scena artistica internazionale.
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