Autore Topic: Invisibile  (Letto 854 volte)

Selene

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Invisibile
« il: Ottobre 07, 2011, 17:08:45 »
Ho l'impressione di essere invisibile. Le persone mi guardano e i loro sguardi mi passano attraverso. Sono fatta di cristallo. Gocce di pioggia si infiltrano nel cuore e lo rendono triste, umido, vecchio. Come se avesse 1000 anni ed invece deve ancora imparare ad amare. Come può la gente non vedere? Come possono far finta di niente mentre il mondo grida? La mia voce è solo un sussurro se paragonato ai lamenti e alle urla di tutte le persone che hanno il cuore spezzato e che passano inosservati tra la folla, proprio come me. Eppure la vita continua a scorrere, i giorni continuano a passare, i bambini continuano a giocare, a sorridere, a piangere, a gridare...Bambini felici e senza problemi, bambini soli, bambini poveri, bambini persi, bambini scomparsi, bambini mai dimenticati, bambini mai nati, bambini nati già morti, bambini uccisi nella pioggia dal troppo amore o dal troppo odio...Bambini che non dovrebbero soffrire e che nonostante tutto continuano a gridare, sperando di essere sentiti e di essere salvati. Perchè l'invisibilità comincia nell'infanzia...quando tu chiedi una carezza, un bacio, un sorriso e non ricevi niente ed, erroneamente, pensi che sia colpa tua e allora inizia ad insinuarsi in te il dubbio che, forse, la vita è proprio questo. Aspettarsi qualcosa e non ricevere mai niente.

presenza

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Re: Invisibile
« Risposta #1 il: Ottobre 07, 2011, 22:46:28 »
Infatti, non bisogna aspettarsi niente, tutto è già dentro di te!

nihil

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Re: Invisibile
« Risposta #2 il: Ottobre 09, 2011, 17:37:28 »
tutto accadrà al momento giusto. :beer:

gianusa

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Re: Invisibile
« Risposta #3 il: Ottobre 10, 2011, 19:08:19 »
Mi piace l'inizio dove c'è la metafora del "cristallo" e la "pioggia": danno un senso di freddo. Nasce una curiosità per capire se questa condizione umana, possa essere risolta. Poi si scopre il vero motivo: la fredda trasparenza nasce dalla solitudine, quella però non degli adulti, ma dei bambini che spesso non capiamo e spesso li vediamo in condizioni disumane fra malattia e fame.
Un altro motivo è la mancanza di una relazione d'affetto (una carezza, un bacio) e concludi che il "dare" e il "ricevere" sono responsabilità di qualcuno.
Interessante sarebbe capire chi  è questo "qualcuno" ...