Me l'hai sempre detto,fin da quando uscivamo da quei nostri sogni giornalieri..Facendo finta di scriverti in un futuro,sappiamo di certo che ci sarai,ci saremo nel futuro,ma non ora.I nostri corpi usciti dalle schede elettorali,che non si sa mai quali scegliere,troppo uguali ma sono le analogie che ti differenziano.Quello che verrà te lo dirò,un giorno quando questi 2000 saranno solo un lontano ricordo,io verrò a cercarti.Lo sai che farò quella foto e che sono sempre stata un pò lugubre come le ciglia degli hardrave.Ma nonostante le coperte sporche come quei pennarelli rossi Giotto che poi neanche esistevano ai tempi di Giotto,o quei Faber Castel che ti viene il panico a fargli la punta perche sai già che prima o poi finirà,già,finirà..Mi chiedo perchè quella matita non dovrebbe durare per sempre.E quel negozio maledetto,il mio preferito,ti aspetta sempre lì.Sempre con qualcuno di diverso ma aspetta sempre te,come quei cani seduti con aria d'attesa davanti all'acquario.Che non si sa poi se funga da centrale nucleare o camera a gas,serve a zittire i pesci,mi dici.In fondo quella gara d'apnea non l'ho mai vinta..Inutile approvare i miei discorsi che quando a mezzanotte,e già ti sembra folle,ti accorgi che vuoi veramente scrivere,qualcosa di banale,interpretare.Mi dicevi che hanno un pò tutti bisogno di leggersi qualche cavolata alle 5 di mattina.Ho spedito quel postino nel tuo sogno,eppure ha detto che dormivi..oppure il cane ti ha sempre nascosto le lettere.Eppure tornava sempre quel postino,e ogni volta con le stesse notizie:non c'era niente che non andava.Casomai non avevamo neanche capito i motivi.E mi parlavi di quello sport che adoravi tanto,prima ancora di nascere,ho pensato anzi che fosse uno dei tuoi traumi della vita precedente.E dire che ciò mi confortava.Eppure quando aspettavamo quel ora,e tu,tu neanche volevi andare in quella palestra.Potevi saltarlo,come quei canguri che a volte si dimenticano del marsupio o cercano di salutare i nuovi arrivati con i salti in padella. Non era detto che avresti avuto un futuro ma tutti combattono solo x quello,per riavvicinare le ciglia,sempre piu monotone.Mi ricordo,dici,di quella principessa guerriera e dei suoi ossimori che tanto ci dimenticheremo di averla conosciuta.O come quelle voci che cambiano alla tv e ti accorgi di quello sconosciuto che cerca di imitare quel altro sconosciuto.Tanto a noi cosa ce ne dovrebbe fregare?Quello no,ma parlando del tuo sport che adoravi tanto.ripeto,cosa ti è rimasto?Quelle foto,o forse le tue radiografie a colori,che era meglio se ti compravi una canon interiore,che tanto moriremo tutti,ci diceva quel vecchio al supermercato,lui da solo al parco però.E noi,chissà.Poi riguarda tutti,anche per quel cellulare che ogni tanto ti lancia segnali di sfida,irrompe come quei uragani di Nicholas Sparkes che già li vedi dalle copertine,dentro di te..che poi nn so neanche chi sia,nè lui nè io.Forse quando ti arrampicavi sul albero,allora sì che avevamo capito tutto io e te..