quadro n.3 La Grenouillère
Ci venivo sempre qui con lei, passavamo le domeniche facendo un giro in barca, poi mangiavamo qualcosa, ci scaldavamo al sole e eravamo appagati. Ci sentivamo padroni del mondo. Poi qualcosa cambiò, i suoi occhi persero splendore e a poco a poco entrò la noia. Non guardava più me, ma girava lo sguardo intorno come se aspettasse o cercasse qualcosa.
Capii che l’amore se n’era andato. Me l’aveva insegnato lei a guardare, oltre il vedere. Mi indicava le piccole pennellate che Renoir aveva dato a quell’acqua, pareva di sentirne persino il profumo.
Lei frequentava l’accademia delle Belle Arti e le piaceva spiegarmi come si ottenevano gli alberi in quel modo, che pareva sussurrassero nel vento di primavera. Mi raccontava delle dame che venivano qui, per rubare un rossore, un palpito d’amore, un baciamano. Certo a quei tempi le cose erano delicate, armoniose, romantiche, ameno in apparenza.
Mi siedo al solito tavolo, come se così potessi ritrovare la sua compagnia.
Ordino una birra ed un panino, e aspetto. So che verrà, me lo ha detto la sua amica, la solita impicciona, che si sente in dovere di raccontare con malizia, travestita da premura, i fatti degli altri.
Arriva dopo circa un’ora in compagnia di lui, un bell’uomo, più alto di me, prestante e molto elegante.
Lei non mi vede.
Io li guardo.
Capisco che non è felice da come sta seduta, rigida sulla sedia come in procinto di andarsene, non lo guarda in faccia, non sorride mai, resta in silenzio.
Lui tace, la fronte aggrottata, la faccia triste. Le prende una mano attraverso il tavolino, gliela stringe, nei suoi occhi una domanda. Lei ritrae la mano infastidita.
L’uomo abbassa il capo, rassegnato e mortificato.
Eravamo così anche noi agli occhi di chi ci vedeva negli ultimi giorni del nostro amore?
Che strano, questo quadro di Renoir ha lo stesso paesaggio, ma contiene storie diverse.
Ho pena per lui, ma anche per lei, che insegue un’idea dell’amore e perde quello reale.
Pago la consumazione e me ne vado, so che non verrò più qui, peccato, era un bel posto per stringere il sole in mano.