Autore Topic: Poesia di una donna di strada (I Parte)  (Letto 318 volte)

presenza

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Poesia di una donna di strada (I Parte)
« il: Gennaio 22, 2015, 23:24:49 »
Questa è la storia di una come tante che un giorno pensò bene d'andarsene in un quando. Il suo era quello di chi delusa da un amore parte con le valigie senza sapere dove, così fa un biglietto alla stazione e subito si mette a leggere un giornale. Dal finestrino ogni tanto guarda, e vede gli alberi e la campagna e un unico colore fatto da molte sue speranze. Così tanto per non scherzare prende una penna in mano e scrive piano, piano: vorrei avere mani tanto bianche per decorare il volto quando me le porto sulle guance.
Vorrei avere gonne tanto larghe per camminare senza vergognarmi troppo.
Vorrei avere gli occhi di una strega per non guardare solo ciò che ci sta nel cuore, e respirare come il vento in primavera, quando riesce a battere le mimose più delicate.
Vorrei gridare al cielo la mia pena per vedere cadere la pioggia del perdono, e se ne rimanesse un pò di quella che mi ha bagnato, vorrei potere costruire una fontana per dissetarmi e non sentirmi vana.
Vorrei calore e freddo di passione, per compensare le giornate opache dove anche il silenzio si fa greve.
Sapessi come fare... ma ciò che posso è scriverlo soltanto.

Così pensava la solitaria in quel vagone, e magari ci credeva che avrebbe trovato un giorno le sue gonne, e ancora è là forse, che gira silenziosa in attesa di trovare il treno del ritorno.
« Ultima modifica: Febbraio 01, 2015, 19:32:57 da presenza »