credo che fosse Il piccolo principe, ma non se sono sicura. Mi ricordo benissimo però un libro con fate e folletti che si arrampicavano sui raggi della luna, c'erano disegni coloratissimi.
E il secondo libro che mi è rimasto nel cuore è l'Iliade, anzi forse dovrei dire il primo perchè mia madre ce lo leggeva quando ancora non andavamo a scuola. Ovviamente era un'edizione per ragazzi, ma mi è sempre rimasta talmente appiccicata che io poi l'ho incisa, con l'aiuto di vicini di casa, e parenti vari, su nastri, quando si usavano i registratorini. Fu così che l'Iliade e poi l'Odissea ( sempre lo stesso libricino) passò in eredità ai miei figli e ai miei nipotini.
Loro non mangiano ascoltando capuccetto rosso, ma le avventure di Ulisse.
Passai poi a Salgari, l'incredibile Salgari, con tutte le sue storie, ma non fu la serie di Sandokan e le varie Jungle nere o i vari Corsari, che stravolse la mia fantasia: fu la serie che raccontavano dell'Egitto, faraoni eccetra e così nacque la mia seconda grande passione, appunto l'egittologia
Salgari scrisse anche serie sul far west, ma a parte La scotennatrice, forse furono gli ultimi libri suoi che ho letto, ormai troppo grande per goderne ancora. Passai quindi alla ripetizioni di matematica, ma devo dire che sono libri che non ho mai capito!
Quando era piccola imperversavano Piccole donne con tutte le varianti del caso. Tom S. l'ho letto immedesimandomi alla perfezione, ma ancora di più amai Huckberry, che era proprio me.