Autore Topic: Svegliarsi  (Letto 477 volte)

chospo

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Svegliarsi
« il: Settembre 29, 2011, 13:15:25 »
Quando mia sorella salta sul letto, capisco che è ora di svegliarsi. Ed è strano. Per prima cosa perché non vive più con me da tempo: non ricordo di preciso da quanto. Inoltre sembra non dorma mai. Salta e basta; e salta con una certa decisione, con spirito sportivo e gaiezza assoluta.
Di solito succede alle sei del mattino. La sento saltare, afferro il lenzuolo e mi siedo di scatto. Poi stropiccio gli occhi e la osservo per qualche secondo.
Indossa abiti bizzarri, messi a casaccio: ha uno strano gusto nel vestire - specialmente per chi altro non ha da fare se non saltare sul letto.
Non è mai in pigiama.
Gonne corte simili a grandi fogli di cartapesta, camice larghe che le evidenziano il magrissimo collo di un pallore sconcertante, scarpe da tennis a strappo; il suo abbigliamento, unito all'indole di scapestrata saltatrice, la ringiovanisce rendendola ai miei occhi poco più che un'ossuta bambina. È talmente magra che sembra un palo della luce.
Quando poi, dopo essermi lungamente stiracchiato, tento di rivolgerle la parola, mi ritrovo a chiedermi se non sia del tutto scema. Non ha l'aria intelligente, questo è vero, ma il suo silenzio lascia esterefatti.
Ormai dovrei esserci abituato; invece insisto. Sono ridicolo; eppure insisto.
All'inizio la chiamavo per nome. Urlavo tentando di sovrastare il rumore delle molle percosse a ritmo frenetico. Ma lei non si degnava nemmeno di rivolgermi lo sguardo.
A volte semplicemente sembrava altrove, persa in pensieri profondi. Così di mattina in mattina la scena si ripeteva; e si ripete tutt'ora.
Con l'avanzare delle settimane ho abbandonato l'idea di chiamarla per nome, se non per insultarla a causa del baccano che riesce a produrre. Non è il rumore in sé a infastidirmi, quanto la continuità di quel rumore. Salta tutto il giorno, salta fino a darmi l'esaurimento nervoso.
Torno a casa da lavoro e lei è lì; torno dalla spesa e lei è lì; rincaso con gli amici e lei è lì; e loro non la prendono bene, decisamente no.
Una volta, due miei conoscenti stufi di sentirla dalla stanza adiacente, le hanno lanciato una grossa bottiglia di vetro. Fortunatamente il suo saltellare le è stato di grande aiuto: ha schivato con l'eleganza di una pattinatrice alle prese con una piroetta. Ma a parte questo caso, la sua capacità è di un'inutilità disarmante.
Credo dovrebbe trovarsi un lavoro. È un tipo troppo bizzarro, incomprensibile. Mi chiedo quando si deciderà a farsi una doccia, a cambiarsi d'abito, a costruirsi una vita; insomma, a lasciarmi definitivamente in pace.
Possibile sia priva di un qualche interesse in grado di toglierla dal letto?
Non conosco più il suono della sua voce, né cosa le passa per la testa. Alle volte mi chiedo se sia felice così com'è; ma la ragione induce a pensare che quel tipo di sedentarietà spinga alla depressione, allo schifarsi della vita.
Ah! se ripenso a quant'era felice l'ultima volta che l'ho vista uscire di casa! Doveva trasferirsi; ne avevamo parlato a lungo. Sorrideva intensamente - aveva il volto rilassato sotto la luce di quel sorriso! - teneva gli occhi spalancati come volesse imprimersi nella memoria quel momento.
Tutt'ora ricordo la sua mano alzata in segno di saluto, con il piccolo anello in rame che le avevo regalato per il compleanno.
Eppure credo che in quell'occasione avrei dovuto scorgere il primo segno del disagio: alla più classica porta, preferì con uno slancio la finestra.

nihil

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Re: Svegliarsi
« Risposta #1 il: Settembre 29, 2011, 14:19:30 »
Drammatico finale! E la sua figura che continua ad essere ed esistere come una domanda irrisolta. :dsew: