"Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna" il titolo di uno straordinario lavoro sulla cultura sarda realizzato da Grazia Deledda e pubblicato sulle pagine della ?Rivista delle tradizioni popolari italiane? tra la fine del 1893 e il 1895. Un appassionato studio e un'importante raccolta di proverbi, modi di dire, preghiere, etc. in lingua sarda, trascritte e tradotte dalla scrittrice nuorese, cui si accompagna un'ampia descrizione degli usi e dei costumi di Nuoro e della Barbagia. L'opera La prima parte dedicata alla lingua sarda e alla tradizione orale. Si comincia con una descrizione di Nuoro; il secondo capitolo raccoglie i proverbi e i detti popolari; il terzo le locuzioni; il quarto dedicato ai giuramenti; mentre il quinto un viaggio nel colorito e fantasioso mondo dei "frastimos" e degli "irrocos", ovvero delle imprecazioni e delle maledizioni cui la parlata sarda straordinariamente ricca. Il sesto capitolo dedicato alle ?battorinas?, le quartine tipiche della poesia popolare nuorese, mentre nel settimo si parla di filastrocche, ninne nanna e ?attitidos?. Segue il capitolo dedicato agli indovinelli e quello sui giochi e sui passatempi infantili. Il decimo una raccolta di nomi e soprannomi tipici di Nuoro, mentre l?undicesimo contiene lo scongiuro di Santu Martine che si recita durante i temporali e che "si usa in segreto, con tutto il gusto misterioso delle cose proibite?. Sempre a proposito di ?cose proibite?, il dodicesimo capitolo sulle ?cose pi originali del folklore nuorese?, ovvero sui verbos o berbos ?che sono le parole ed i riti misteriosi con cui i contadini e i pastori riescono talvolta a farsi ubbidire dalla natura?. La seconda parte si occupa di credenze, superstizioni e medicina popolare. Il tredicesimo capitolo dedicato ai ?segni?, con particolare attenzione a quelli che hanno legami con la sorte e il destino, mentre grazie al quattordicesimo capitolo si pu avere una conoscenza maggiore delle credenze e delle superstizioni legate al cibo ed agli animali. Il capitolo numero quindici dedicato ai fantasmi, alle surtiles (vampiri), alle janas (fate e streghe), ai pundos (mostricciatoli), nonch a tutto ci che di fantastico e misterioso esiste nella cultura tradizionale nuorese. A cominciare dal rapporto tra i vivi e i morti, passando per i tesori nascosti, e tanto altro ancora. Il sedici invece un viaggio nella medicina popolare sarda, dedicato quindi ai rimedi, alle magie e agli incantesimi. Diversi sono i medicamenti proposti dalla Deledda, ma particolare attenzione meritano la medicina per il malocchio e quella per lo spavento, le varie magie, nonch gli influssi malefici provocati dalla maladia de s?istria. La terza parte dedicata ai gosos, le laudi religiose, ma non mancano quelle profane e satiriche, come quella di Santu Antoni de Lod. La quarta parte si occupa degli usi e dei costumi che contraddistinguono la vita quotidiana a Nuoro e nel circondario: battesimo, spauracchi dei bambini, su candelarju e altri passatempi per capodanno, saluti e auguri, feste, amoreggiamenti e nozze, vivande, costumi e abiti tradizionali, usi funebri, etc. Un'opera unica dedicata a tutti gli amanti della Sardegna e della sua straordinaria cultura. L?autrice Grazia Deledda nacque a Nuoro nel 1871. Fu una scrittrice autodidatta. Cominci la sua carriera narrativa collaborando con numerose riviste di costume e cultura. Verso la fine dell?Ottocento, durante un soggiorno a Cagliari, incontr Palmiro Madesani che divenne suo marito, col quale si trasfer a Roma. Nel 1926 fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura, per il suo senso artistico e le sue originali capacit creative. Visse nella capitale italiana sino al 1936, anno della sua morte. |