Biografia Filippo T. Marinetti |
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Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d'Egitto, 22 dicembre 1876 - Bellagio, Como, 2 dicembre 1944) è stato un poeta ed editore italiano del Novecento.
Fu uno dei fondatori del movimento futurista, agli inizi del XX secolo.
È famoso per il Manifesto del futurismo e per la poesia Zang Tumb Tumb.
Studiò, oltre che nella città natale, a Parigi (dove ottiene il Baccalaureato). Conseguì la laurea in giurisprudenza nel 1899 all'Università di Genova. Scrisse in francese alcune raccolte poetiche in cui sono presenti l'uso del verso libero, anticipazione alle "parole in libertà", e la mistica del superuomo di derivazione dannunziana.
I poeti francesi Catulle Mendès e Gustave Kahn notarono e fecero conoscere il suo poema Les vieux marins. Marinetti, nel 1898, iniziò a pubblicare su varie riviste letterarie opere in versi di stampo simbolista. Scrisse e pubblicò diverse poesie, e un pezzo teatrale, Le roi Bombance, scritto in francese.
Nel 1905 fondò a Milano, in collaborazione con Sem Benelli, la rivista "Poesia". Una delle sue prime opere teatrali, Elettricità sessuale (1909), introdusse sulla scena i robot, dieci anni prima che il romanziere ceco Karel Čapek inventasse la parola "robot".
Marinetti fondò il Futurismo, con il "Manifesto del Futurismo", pubblicato nel 1909 sul quotidiano francese "Le Figaro" (il secondo manifesto, anch'esso dovuto a Marinetti, è dell'anno seguente). Per Marinetti, il manifesto fu un genere letterario originale, tanto che i suoi manifesti futuristi sono forse le sue prove migliori. Marinetti affrontò le tematiche del Futurismo in numerosi saggi e poesie, nel romanzo "Mafarka il futurista" (1910) e in opere teatrali "sintetiche" di carattere sperimentale, tra cui le composizioni "parolibere", come Zang Tumb Tumb, del 1914.
Numerose sono le opere, le antologie, gli interventi, le prese di posizione, connesse alla sua qualità di riconosciuto capo del movimento: una qualifica, tuttavia, nella quale rimase imprigionato, dopo che, a partire all'incirca dal 1920, il Futurismo apparve come un fenomeno ormai archiviato, mentre nuovi movimenti d'avanguardia, cominciavano a delinearsi in Europa, né giovò allo scrittore la fervida adesione prima ai movimenti interventisti e quindi, dal 1919, al Fascismo.
Diventò accademico d'Italia (l'Accademia d'Italia era stata fondata dal Fascismo e accoglieva i più importanti intellettuali del Paese) e poeta di regime, fedele fino alla Repubblica di Salò; continuò le sue «serate», sempre più anacronistiche, e la fedeltà a un movimento concluso. Di fatto, divenne egli stesso un «passatista», anche se, in opere come Il fascino dell'Egitto o il romanzo Gli indomabili, rivela la sua attenzione alle nuove poetiche italiane ed europee. Morì a Bellagio, sul Lago di Como, nel 1944.
Da wikipedia
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