| Biografia Alison Lapper |
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Alison Lapper è nata il 7 aprile del 1965 a Burton on Trent in Inghilterra. Nata priva delle braccia e con le gambe poco sviluppate, cresce in un istituto per disabili che lascia a diciotto anni. Si laurea in Arte all'università di Brighton nel 1994 e nel 1999 ha un figlio, Parys. Alison Lapper, dopo aver studiato belle arti ha cominciato a produrre e ad esporre le immagini del proprio corpo nudo, sfidando i preconcetti sulle persone con disabilità. Da allora non ha mai smesso di esporre nelle principali gallerie inglesi, oltre che di insegnare in workshop e seminari dedicati ai disabili. Usa la fotografia, le immagini digitali, le installazioni e la pittura. E l’oggetto che ha scelto di esplorare a fondo è proprio lei stessa e il modo in cui viene percepita dagli altri. Il suo lavoro indaga il concetto di normalità fisica e di bellezza e deformità. Le fotografie di Alison vivono di chiaroscuri che tendono a ricreare la tridimensionalità della statuaria classica. Il suo modello statuario è la Venere di Milo, bellezza e perfezione e, seppur priva delle braccia, più che umana. Altro modello ideale è l’Angelo, ali grandi come immaginifici arti fantasma, capezzoli ingioiellati, la dimensione sovrannaturale chiamata a testimoniare della venerazione quasi religiosa, eppure spesso ipocritamente profana,con cui alcune persone guardano all’handicap. Una statua raffigurante Alison Lapper è stata esposta nel 2005 nella piazza londinese di Trafalgar. Ken Livingstone, un monumento dell’artista britannico Marc Quinn che ha ritratto l’amica come simbolo di coraggio, bellezza e resistenza. La statua di quasi 5 metri e 17 tonnellate, è ricavata da un blocco di marmo bianco di Carrara. Marc Quinn, famoso per i suoi studi su soggetti disabili per i quali ha creato il Group Work, al fine di un diverso atteggiamento nei confronti della disabilità e una diversa percezione del "corpo senza arti", ispirandosi ai marmi ritrovati della Grecia e di Roma. Nell'era della clonazione e della mutazione genetica. Nel 2006 Marc Quinn ha esposto al Museo d'Arte Contemporanea d'Arte di Roma più di 30 opere incentrate sul tema del corpo umano nelle sue varianti di trasformazione e conservazione, sopravvivenza e fragile bellezza.
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