Biografia Georgi Gospodinov |
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Georgi Gospodinov (nato nel 1968 a Yambol, Bulgaria) è un affermato scrittore, poeta e drammaturgo bulgaro, noto per le sue opere che intrecciano poesia, narrativa e ironia, spesso incentrate sul passato dell’Europa dell’Est e sulle ansie del presente.
Tra i suoi successi maggiori: "Rifugio nel tempo" ha vinto l’International Booker Prize 2023 (con la traduttrice Angela Rodel) e il Premio Strega Europeo.
"La fisica del dolore" ha ricevuto premi come il Jan Michalski Prize e l’Angelus Award, ed è considerato uno dei suoi capolavori.
Gospodinov ha iniziato con la poesia negli anni ’90, ma è diventato famoso a livello internazionale con "Romanzo naturale", un esordio sperimentale ambientato nella Bulgaria postcomunista. Ha anche scritto racconti (tra cui "Blind Vaysha", diventato un cortometraggio animato candidato agli Oscar), romanzi grafici e sceneggiature.
"Rifugio nel tempo", pubblicato nel 2020, è stato lodato da autori come Olga Tokarczuk e Sandro Veronesi per la sua originalità e profondità, venendo paragonato a Proust.
La sua vita personale ha influenzato anche le sue opere più recenti: la morte del padre nel 2023 ha ispirato il libro "Il giardiniere e la morte" (2024).
Georgi Gospodinov è uno degli scrittori bulgari più influenti e innovativi del panorama letterario contemporaneo e si è distinto fin dagli esordi come poeta, romanziere, drammaturgo e autore di saggi e racconti. La sua opera, che spazia tra generi e forme, è attraversata da un tema centrale: la memoria, individuale e collettiva, reale o immaginata.
Il suo primo romanzo, "Romanzo naturale" (1999), è stato salutato come un capolavoro sperimentale e si è imposto come bestseller internazionale. Ma è con "La fisica della malinconia" (2012) che Gospodinov ha ottenuto un riconoscimento ancora più ampio: premi in Italia e Germania, la candidatura al PEN Translation Prize negli Stati Uniti, e l'inclusione definitiva tra i grandi autori europei. Il libro nasce anche come risposta alla descrizione della Bulgaria come "il paese più triste della Terra", offrendo una narrazione che intreccia malinconia e ironia con uno stile evocativo e profondo.
Il suo romanzo più noto, "Il rifugio del tempo", ha ricevuto nel 2023 l’International Booker Prize, grazie anche alla traduzione inglese di Angela Rodel. L’opera immagina l’esistenza di cliniche del passato, luoghi terapeutici dove i pazienti, spesso affetti da Alzheimer, possono rivivere epoche della loro vita. In questo contesto Gospodinov esplora il potere del ricordo come cura, fondendo letteratura, neuroscienze e filosofia. La memoria, per lui, non è solo ciò che ricordiamo, ma anche ciò che ci inventiamo di ricordare: una finzione che ci costituisce.
Cresciuto con i racconti dei nonni, Gospodinov ha sviluppato fin da giovane un’ammirazione per il modo in cui gli anziani bulgari narrano le storie: digressivo, poetico, magico. Da loro ha ereditato una voce narrativa che mescola il realismo magico con l’oralità popolare, dove anche il vicino con le ali sotto la maglietta può diventare parte del tessuto della realtà.
Accanto alla narrativa, Gospodinov si è distinto anche come pensatore interdisciplinare: ha dialogato con neuroscienziati e teologi, ha ricevuto un curioso riconoscimento dall’Associazione dei Fisici bulgari per "La fisica della malinconia", e sostiene che la letteratura anticipi spesso intuizioni che la scienza arriva a confermare solo in seguito. Per lui, raccontare storie significa custodire l’umano, ed è convinto che tra musica, odori e parole si nascondano le chiavi per salvare la nostra identità.
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