Biografia Sigrid Nunez |
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Sigrid Nunez, nata nel 1951 a New York da madre tedesca e padre cinese-panamense, è una scrittrice americana celebre per i suoi romanzi. Ha studiato al Barnard College e alla Columbia University, per poi lavorare alla "New York Review of Books". È autrice di nove romanzi, tra cui "The Friend" (vincitore del National Book Award 2018), "What Are You Going Through" e "The Vulnerables", oltre al memoir "Sempre Susan", dedicato a Susan Sontag.
Nel 2025 ha ricevuto il Windham-Campbell Literature Prize per la narrativa. Le sue opere sono apparse in numerose riviste prestigiose e antologie, ricevendo riconoscimenti come il Whiting Award, il Rome Prize e la Berlin Prize Fellowship. È membro della American Academy of Arts and Letters.
Nunez ha insegnato in molte università americane e partecipato a importanti conferenze letterarie. Le sue opere sono state tradotte in oltre 30 lingue. Nel 2024, due suoi romanzi sono stati adattati per il cinema: "The Friend" da Scott McGehee e David Siegel con Naomi Watts, e "What Are You Going Through" da Pedro Almodóvar nel film "The Room Next Door", vincitore del Leone d’Oro a Venezia. Vive a New York City.
Sigrid Nunez è nota per la sua prosa raffinata e introspettiva, ha vissuto negli ultimi anni l’insolita esperienza di vedere due dei suoi romanzi trasformati in film. Sebbene per natura letteraria non pensasse ai suoi libri come materiale cinematografico, ha accolto con apertura e curiosità l’interesse suscitato dai suoi testi nel mondo del cinema, in particolare da parte di registi del calibro di Pedro Almodóvar.
L’incontro con Almodóvar è avvenuto quasi per magia: Nunez racconta di essere tornata da una proiezione del suo film "Parallel Mothers" e di aver trovato un’email in cui il regista esprimeva interesse per il suo libro "What Are You Going Through". Inizialmente scettica – temeva una truffa informatica – ha poi compreso che l’interesse era reale e perfettamente sensato: Almodóvar, da anni affascinato dai temi dell’amicizia femminile, della mortalità e dell’invecchiamento, aveva trovato nel suo romanzo un’eco profonda.
Anche "L’amico", romanzo vincitore del National Book Award, ha seguito il suo percorso verso lo schermo. I diritti furono acquisiti nel 2018, ma la pandemia e altri ostacoli ne ritardarono la produzione. È così che entrambi i progetti cinematografici si sono sviluppati quasi in parallelo, portando Nunez a confrontarsi con due adattamenti distinti ma accomunati da una profonda fedeltà emotiva, se non letterale, all’opera originale.
Nunez non si è mai aspettata un adattamento “fedele” dei suoi romanzi, né lo ha mai desiderato. Per lei, un buon film nasce dall’interpretazione forte e personale di un artista, anche se questo comporta “infedeltà” narrative. Considera l’adattamento cinematografico come una forma d’arte autonoma, che deve vivere di vita propria, e non come una copia del libro. “Il libro è il libro, il film è il film”, afferma con convinzione.
Ha assistito alle interpretazioni di Julianne Moore e Naomi Watts con ammirazione. Entrambe, pur dovendo rendere visibile l’interiorità complessa di personaggi narranti in prima persona senza affidarsi a monologhi o voce fuori campo, sono riuscite a trasmettere vulnerabilità, dolore e dignità. Nunez ha apprezzato la loro capacità di incarnare personaggi alle prese con situazioni strane, persino umilianti, senza perdere mai umanità e profondità.
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